Artist: Rainbow Bridge
Title: James And The Devil
Catalogue: T.A. Rock 006 - Giugno 2011
Release: Album Cd Limited Edition, Digital
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https://www.facebook.com/rainbowbridgemusic
James & The Devil "Cd"
Produced and arranged by Rainbow Bridge
Recorded and mixed at LaVilla24 studio by Giuseppe Massara
Giuseppe "Jimi Ray" Piazzolla - vocals, guitars
Alessio Campanozzi - double bass
Paolo Ormas - drums, percussion
INGLESE
A fresh,
highly original project. A brand new way in revisiting the most famous songs from the Guitar God.
A wall-of-sound between acoustic
blues and electric psychedelia. Jimi Hendrix tribute by Rainbow Bridge sounds
revolutionary and emotionally intense at a time.
The three member band explores the
deep soul roots that inspired the Maestro and produces a result very hard to be
labeled. 70's psychedelia blends in sonorities
at once mellow and sharp. The ten tracks album contains ethnic, classic,
stoner, desert rock, blues and folk sonorities. The Trio lets it all spontaneously
coming out during the studio recordings sessions. “James and the Devil” it's an
album raw and true and the live show meets all the expectations.
ITALIANO
ITALIANO
Un nuovo progetto straordinariamente originale, un modo del tutto inedito di rivisitare i grandi classici del Dio della chitarra, un “wall of sound” tra blues unplugged e psichedelia elettrica. Il tributo a Jimi Hendrix dei “Rainbow Bridge” è rivoluzionario ed emotivamente intenso, il trio scava nell'anima più profonda delle radici che hanno influenzato il grande maestro ed il risultato va al di là di ogni etichetta.
La psichedelia degli anni 70 si fonde con sonorità a volte morbide a volte taglienti ed i brani si tingono di influenze etniche, classiche, stoner, desert rock, blues e folk.
Il Trio lascia che tutto ciò venga fuori liberamente dalle improvvisazioni durante le registrazioni in studio, “James And The Devil” è un disco “sporco e vero” ed il Live Show ne rispecchia tutte le caratteristiche.
La webzine Statunitense dedicata alla psichedelia Sodashop.com li ha definiti “a fucking cool tribute”, il portale tedesco Hendrix-fans.de dedicato alle band che si rifanno al mito mancino, descrive i "Rainbow Bridge" come una band in grado di rielaborare in modo assolutamente originale il repertorio del leggendario chitarrista, rivoltando da cima a fondo i brani in un mix potente di psichedelia distorta e graffianti improvvisazioni acustiche.
Metallized: La band sceglie..di inserire i brani in un contesto contemporaneamente classico...andando a ripescare influenze blues acustiche e classiche, folk, country, psichedeliche, surf..con un approccio che da un lato porta indietro la rivoluzionaria carica “elettrica” di Hendrix..ancorando nuovamente la sua musica alla matrice blues e, dall’altro, ne rivela la modernità assoluta, in niente svilita dal tempo passato..
Rockit.it: Che cosa rende un disco di cover una piacevole eccezione?Sicuramente non la scelta dei brani, canonici e non ricercati, ma l’approccio personale, l’amalgama sonora, le atmosfere contrastanti e le innovazioni apportate in punta di piedi senza esagerare. Il trio utilizza il contrabbasso e questo ci regala momenti di archetto polverosi e vibranti....le tentazioni acide della scuola psichedelica più old school si accoppiano a virate completamente acustiche dal vissuto unplugged con una forte connotazione live.
Questa è una delle caratteristiche preponderanti del trio: il disco è interamente registrato in presa diretta generando un reale wall of sound che trasuda vitalità in ogni segmento.
Rockgarage.it: Rainbow Bridge, power trio da Barletta, rende omaggio al Dio della chitarra elettrica. Un omaggio sincero, appassionato. Non una rilettura statica delle partiture originali, ma un aggiornamento alle nuove correnti musicali. Ecco che nuove vesti stoner, desert rock, etniche ricoprono brani in precedenza blues o psichedelici.
Kdcobain.it: Consci delle difficoltà di approcciarsi alla musica di un vero e proprio mito del rock, e del pericolo di esporsi in impietosi paragoni, i Rainbow Bridge scelgono la strada più saggia e originale: quella di stravolgere le composizioni hendrixiane, iniettando dentro massicce dosi di blues, soul, desert rock, creando un album intenso, godibile, che si lascia ascoltare piacevolmente dall'inizio alla fine.
Ithinkmagazine: Il solo pensiero di volersi mettere in competizione con il maestro sarebbe un puro suicidio, ma la band ne esce alla grande, proprio per la personalizzazione che riesce a dare a questo lavoro, con brani che, seppur suonati milioni e milioni di volte da miriadi di band, e altrettante volte ascoltati da maree di fans, risultano acquisire, nell'esecuzione dei Rainbow, una nuova luce, nuova energia e per questo un plauso gli spetta di sicuro.
Metallized: La band sceglie..di inserire i brani in un contesto contemporaneamente classico...andando a ripescare influenze blues acustiche e classiche, folk, country, psichedeliche, surf..con un approccio che da un lato porta indietro la rivoluzionaria carica “elettrica” di Hendrix..ancorando nuovamente la sua musica alla matrice blues e, dall’altro, ne rivela la modernità assoluta, in niente svilita dal tempo passato..
Distorsioni: "James And The Devil" è un album forte dell'umiltà che necessariamente si deve avere quando si affrontano certe montagne, ma che gode anche di una maturità stilistica in grado di rivedere da diverse prospettive quella materia lavica di cui la musica di Jimi Hendrix è composta."
Perkele: ..."James and the Devil" è una vera e propria reinterpretazione, basata sulla ricerca delle radici che stanno alla base del sound di Hendrix e sullo studio di nuove sfumature stilistiche. Il vecchio e il nuovo s'incontrano, si fondono, si completano. L'intensità viscerale con cui viene suonato, completa un disco che nonostante sia definito propriamente un tributo profuma di fresco. Autentici!
Musicalnews: "...'James And The Devil' pare nato dalle più nobili ramificazioni dell’eredità della Jimi Hendrix Experience.
Permane il testo, permane la struttura dei brani, ma definirlo un “tributo” al genio americano prematuramente scomparso rimane perlopiù etichetta, quanto mai riduttiva in casi come questo."
Permane il testo, permane la struttura dei brani, ma definirlo un “tributo” al genio americano prematuramente scomparso rimane perlopiù etichetta, quanto mai riduttiva in casi come questo."
Raw & Wild WebMagazine: Parte dalla Puglia questo ardito trio e macina chilometri per paesi e città dai nomi a volte impronunciabili vantando all’attivo oltre cento esibizioni live che hanno quasi sempre l’aria di essere esperimenti, improvvisazioni, proponendo il repertorio di Hendrix come non si era mai sentito prima..un disco innovativo per una tribute band originale. ”James and the devil” è un album così vintage (dall’artwork al suono) da sembrare maledettamente nuovo!
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